LABA 19 marzo 2019

DIEGO FUSARO
Arte e filosofia nell’era della globalizzazione

Porgo il più cordiale saluto di benvenuto al nostro ospite. il filosofo Diego Fusaro, ringrazio tutti voi che siete convenuti e il professore Alberto Mattia Martini. Saluto anche gli studenti e i professori dell’altra sede di Brescia della LABA, collegati con noi in videoconferenza. Nel ventesimo anniversario dalla fondazione della LABA credo sia interessante riflettere sugli effetti della globalizzazione, se ve ne sono, sul pensiero filosofico, estetico ed artistico. Venti anni fa già era in atto il processo di globalizzazione, ma i suoi effetti non erano evidenti. Oppure la speculazione filosofica è indipendente da questo fenomeno? Lo vedremo stamattina.

Noi crediamo che in un tempo di fluidità e di crisi – crisi di valori, di identità – , di apparente nichilismo ritornante e di ateismo, nel quale la merce sembra l’unico valore e parallelamente la realtà perde terreno rispetto a una virtualità illusoria, è fondamentale non abbandonarsi all’indifferenza critica, non arrendersi alla economicità prevalente. L’obiettivo qui alla LABA è sempre stato conciliare etica ed estetica, lavorare sul senso e sulla profondità delle esperienze. Ricercando soprattutto il fattore ontologico, l’essere che si cela e sostiene l’apparire del mondo. L’intento e il presupposto è riconciliare arte, filosofia e scienza, poiché la loro separazione ha portato a una visione parcellizzata dell’essere umano. Ecco perché siamo onorati di avere con noi Diego Fusaro, uno dei giovani filosofi che ha il coraggio di essere controcorrente, di contrapporsi al pensiero dominante con un linguaggio calzante e incalzante, autentico e aulico quanto basta per contrastare l’imbarbarimento anche linguistico che equivale all’involgarimento generale, anche del pensiero. Essendo questa un’accademia di belle arti, crediamo che l’arte debba avere sempre più una funzione anche risanatrice nei confronti di una società malata.

Prendiamo spunto dall’insegnamento di Beuys e dalla frase inflazionata di Dostoevsky, ma nella quale noi continuiamo a credere, che individua nella bellezza la salvatrice del mondo. La filosofia è fondamentale anche nel XXI secolo: chi pensa conosce se stesso e il mondo e opera coscientemente e liberamente, crea opere non banali, ma capaci di incidere positivamente sulla realtà e sul disvelamento della verità che non possiamo smettere di ricercare.

Il direttore Prof. Roberto Dolzanelli