Roberto Dolzanelli recupera la preistoria dell’immagine in movimento costruendo una sorta di lanterna magica che vive di luce riflessa e genera immagini liquide come il latte, mutevoli e impalpabili come i sogni. Una videoinstallazione in cui lo schermo ha la forma di una chiesa spogliata di ogni simbologia, di una casa-giocattolo che diffonde, deformandole, le immagini *purissime ed evanescenti di un repertorio autobiografico e infantile (bambini, acqua, fiori, …), colori ‘puri come ectoplasmi della memoria che ritornano anche nella grande foto in bianco e nero, contraltare fisso dell’installazione-video. Tempo dilatato e circolare dell’infanzia, quando “non c’era né tempo né spazio quando le immagini della memoria e le figure del sogno apparivano più intense della realtà stessa.

Anna Daneri